Furia cieca

Passeggiavo bella come una dea per i sotterranei, speravo di rivederlo, di rivedere il mio caro professor Piton.
Camminavo pettinando i capelli con un pettine d'osso intagliato a mano, pettine che mi era stato regalato da una mia bis nonna.
Il vestito blu che indossavo ondeggiava placidamente toccando il pavimento.
Arrivai davanti all'aula dell'insegnante e legai i capelli con un nastro blu notte come il vestito.
Bussai!

Mi si gelò il sangue! Una voce FEMMINILE mi invitò ad entrare! Decisi di farmi coraggio e di entrare mantenendomi dignitosa!
Salve!
esclamai entrando!
Scrutai la giovane seduta alla cattedra, era una bella ragazza, dalla pelle pallida e dagli occhi scuri, i capelli lunghi e neri, sembrava una dama aristocratica, per l'aspetto ma, di certo non si poteva dire per la sua "apparenza"! Aveva il viso imbrattato di sangue, gli abiti sporchi di fango, i jeans strappati. Sorrisi, il mio amato principe di certo non poteva amare una ragazza del genere.
Cercavo il professor Piton!
esclamai

Annuii silenziosamente.
E tu saresti?
chiesi titubante

Sorrisi e la guardai con aria sprezzante.
E si può sapere dov'è vostro padre signorina?
chiesi con tutto il mio spirito aristocratico
fecendo un leggero inchino sollevando i lati
dell'abito!

Osservai con curiosità il gufo, poi il mio sguardo tornò a posarsi sul viso pallido, quasi quanto il mio, della ragazza.
Sollevai educatamente la sedia, senza fare rumore, e mi sedetti. Sistemai bene il vestito per paura di sgualcirlo e sorrisi alla giovane. Mi sentivo bellissima così: il viso pallido ornato dai miei riccioli biondi, legati in una coda di cavallo grazie ad un grazioso nastro blu notte. Il vestito blu stretto in vita che evidenziava il mio corpo perfetto e le scarpette col tacco dello stesso colore.

Sorrisi alla ragazza, un sorriso pieno di gratitudine.
Quando entrò il professore gli feci un leggero inchino
Salve professor Piton
esclamai

Lasciai entrare Severus, da lontano vidi la ragazzina seduta, la piccola Marianne!
Poi osservai la ragazza attaccata al muro, era lei, la mia Jessica!
La raggiunsi...
Senti.. per prima...la tua guancia... mi spiace..
sussurrai

Lo guardai sorridendo e scrollai le spalle...
Credo che volesse parlare con la Signora Brown, dico Signora perché ho scoperto che è sposaa con un babbano, non è una cosa fantastica?
Sorrisi...Poi tornai a guardarlo negli occhi spalancando i miei blu come la notte
Perché non facciamo un giro professore?

La guardai con tenerezza materna.
Joey, bambina mia... devi capire... che per me sei sempre stata come una figlia, fra me e te non ci sono mai stati segreti e non devono essercene!
Lo sai amore mio che di me ti puoi fidare e qualsiasi cosa che io farò sarà solo per il tuo bene, e non è una frase di circostanza!

Sarcastico dissi, senza dar segno che aveva centrato il mio punto debole
Buon per la Signora Brown...
poi inarcai il sopracciglio e dissi
cosa scusi?